Tutte le Isole conservano tracce di un’antica origine vulcanica, non solo le sette maggiori, ma anche gli scogli che punteggiano il mare. Le acque, infatti, sono popolate da rocce dalle forme impensate e dai nomi ricchi di echi.
1. Basiluzzo è il più grande tra gli isolotti limitrofi all’Isola di Panarea, ed un tempo era molto più esteso di oggi. Non molti sanno che, immergendosi sul fondo del mare, è possibile ammirare il piccolo porto e una terrazza dell’Isola, risalenti all’epoca romana.
2. Presso la Punta di Levante dell’isolotto di Basiluzzo, è situato un approdo, formato da una piccola spiaggia di detriti, e contornato da alte e grandi rupi. Una di queste rupi assomiglia in modo impressionante ad un uomo avvolto in un mantello e con il viso rivolto verso l’alto. Questo scoglio è denominato Mastro Cilivrasi, ed possibile salirvi per chi è molto agile.
3. Le Eolie hanno un’ottava isola sorella, il vulcano Marsili. Formatosi circa un milione di anni fa, il vulcano si eleva per oltre 3000 metri dalle profondità dal Tirreno meridionale, e con i suoi 70 km di lunghezza e 30 km di larghezza costituisce il vulcano più grande d’Europa.
4. L’Isola di Stromboli dal VI secolo a.C. è scenario di racconti senza tempo. Omero la cita in un canto della sua celebre opera, l’Odissea, definendola come l’Isola in mezzo al mare, con un muro di infrangibile rame. Una fortezza inespugnabile, dietro cui si cela le reggia di Eolo, il dio dei venti.
5. Proprio lo Stromboli ha il compito di scandire il tempo dell’arcipelago eoliano. Il vulcano erutta circa ogni quarto d’ora, arrossando il cielo con i suoi scatti.
6. Durante l’alto Medioevo, intorno alle isole Eolie, in particolare Lipari e Vulcano, fioriscono una moltitudine di leggende. Il cratere di Vulcano viene considerato, in questo periodo, come la bocca dell'Inferno, in cui bruciano le anime dei dannati. Nota è la leggenda raccontata da San Gregorio Magno: un eremita, il giorno della morte di Teodorico, avrebbe visto l'anima del re goto gettata nel cratere da papa Giovanni e dal patrizio Simmaco, che egli aveva fatto uccidere. Altre leggende ruotano intorno al santo vescovo Agatone, e all'eremita San Calogero che liberava l'isola dai diavoli e faceva sgorgare le acque pure, che portano il suo nome.
di Caterina Saltalamacchia
Data notizia: 4/24/2015
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