Lo scorso maggio i funzionari dell’Unesco, dopo aver esaminato i siti siciliani patrimonio dell’umanità, hanno dato un ultimatum di sei mesi alla Regione Siciliana. Al centro delle contestazioni c’è il fatto di non aver ancora provveduto alla costituzione del Comitato di Gestione imposto dal regolamento Unesco. I comitati dovrebbero essere composti da alcuni rappresentanti di enti pubblici e privati presenti sul territorio da tutelare. Spetta al comitato l’applicazione delle linee guida prescritte dall’Unesco e l’utilizzo delle risorse finanziarie stanziate per la protezione e il monitoraggio del patrimonio naturale. Sei siti siciliani (Siracusa, Isole Eolie, Valle dei Templi, Villa del Casale di Piazza Armerina, Val di Noto, Etna) devono attivare entro sei mesi dei comitati di gestione, pena la cancellazione di tutte le zone dalla lista Unesco. Molti suggeriscono una collaborazione tra alcuni enti tecnici regionali, in particolare tra GAL Siciliani e Fondazione Unesco Sicilia, con il supporto della presidenza della Regione Siciliana. Tuttavia le tempistiche risultano piuttosto limitate. Nel frattempo prosegue l’iter burocratico per l’iscrizione nella lista Patrimonio dell’Umanità di 7 complessi monumentali della Palermo arabo normanna e delle Cattedrali di Cefalù e Monreale. Risale al 5 maggio scorso la notizia della valutazione positiva dell’Icomos per la candidatura Unesco. Il comitato Unesco si pronuncerà in proposito questo 29 giugno, e l’inserimento dovrebbe avvenire già nei primi giorni di luglio.
di Caterina Saltalamacchia
Data notizia: 6/18/2015
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