Roma (Apcom) - Coloro i quali fanno similitudini tra Alitalia e Tirrenia "sbagliano. Tra questi alcuni sbagliano sapendo perfettamente di sbagliare". Lo afferma il segretario nazionale della Uilt, Giuseppe Caronia in una nota nella quale auspica l'arrivo di una "Compagnia marittima italiana" sulla falsariga della Cai per Alitalia. "Premesso che non siamo "ideologicamente" contrari ad una eventuale privatizzazione di Tirrenia, (che non si trova di certo nelle condizioni in cui versava Alitalia, ma che è una azienda sostanzialmente sana) - dice Caronia - riteniamo che ciò possa avvenire solamente all'interno di chiare regole ed in assoluta trasparenza". "Precisiamo intanto - aggiunge - che una cordata fatta da armatori concorrenti, non è affatto credibile, non è utile al Paese, né è gradita al Sindacato, in quanto l'unico vero obiettivo di una ipotetica cordata così fatta sarebbe quello non di rilevare l'azienda, magari pagandola pochi spiccioli, approfittando del fatto che lo Stato non ha ancora provveduto a rinnovare la convenzione in scadenza il 31 dicembre 2008, ma di eliminare Tirrenia dal mercato, determinando così una tragedia occupazionale". Ben venga invece, auspica Caronia, "una nuova 'Cai' (o una 'Cmi'), che supporti e potenzi il piano industriale già predisposto da Tirrenia e condiviso dal Sindacato e che favorisca e pretenda il trasferimento delle società regionali Caremar, Toremar, Siremar, Saremar in capo alle regioni interessate e che nel segno della continuità, sia pur in una logica di mercato, ma con le necessarie risorse per assicurare - conclude - le tratte sociali e la continuità territoriale, continui ad essere la nostra compagnia marittima di bandiera".
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/1/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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