Ancora risposte alla lettera di Maggiore

Riceviamo e pubblichiamo un’altra nota di reazione alla lettera aperta dell’assessore Giovanni Maggiore. E’ di Saverio Merlino e Mimmo Montalbano: L’assessore Maggiore si difende Pur rispettandone le argomentazioni leggiamo comunque con disappunto la lunga difesa d’ufficio dell’assessore Maggiore che desideriamo commentare. Iniziamo dall’esasperata insistenza sulla legalità, tanto capziosa e così tanto superficialmente motivata da richiedere alcuni chiarimenti. 1) Se vogliamo parlare di legalità cominciamo col riconoscere che il primo a violarla è stato il Governo di cui Lei assessore fa parte negando, con la cancellazione della Siremar, diritti ai cittadini isolani garantiti da leggi dello Stato e sin qui usufruiti da decenni. Sarebbe fuori luogo anche qui la citazione del Cardinale Bertone? 2) Lei assessore Maggiore può richiedere naturalmente forme di protesta più civili ma solo se, in quella che è la sua funzione istituzionale, è in grado di dare per primo ai cittadini che rappresenta a da cui è remunerato assicurazioni che i loro diritti non verranno calpestati. 3) Abbiamo invece notato che, a parte gli impegni professionali, come assessore ai trasporti si sia occupato più di come smorzare la protesta che della soluzione del caso Siremar, tanto è vero che nell’Assemblea che ha preceduto l’occupazione della Laurana, pur essendo presente in sala, Lei, assessore della partita, non rappresentava l’amministrazione, quasi a volersi defilare dalle responsabilità della sua carica (vedi anche l’assemblea che si è svolta nella sala del Palacongressi); 4) Non capiamo quindi perché Le sembri strano che si chiedano le sue dimissioni; 5) Le motivazioni storiche a supporto del suo concetto di legalità sono quanto meno “poco storiche”: Gandi ha iniziato la sua azione contro il Governo inglese in Sud Africa violando la legge che non gli avrebbe permesso di occupare posti in treno per bianchi, ha continuato inducendo i suoi connazionali a bruciare le loro carte di identità, sempre contro la legge, e sorvolando su altre azioni meno eclatanti, ha comunque raccolto il massimo della protesta spingendo gli indiani a produrre in proprio il sale contro le leggi sul monopolio degli inglesi. Ha tanto violato le leggi vigenti che ha passato mesi in galera. 6) Chiediamo scusa se La citiamo: “Ci sentiamo fieri di essere cittadini di uno Stato che è sorto dal sacrificio di molti e si è consolidato e ha resistito alle traversie della storia per l'impegno di tanti, che hanno dato anche la propria vita?” Non crediamo che coloro che hanno dato la propria vita per garantire a noi diritti consolidati da leggi democratiche siano stati apprezzati dal fascismo e dal nazismo per il loro rispetto delle leggi, sempre che abbiamo interpretato bene il senso della sua frase. Mimmo Montalbano e Saverio Merlino

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/12/2009

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