Gazzetta del Sud
Michele Cimino
PALERMO- Sempre più difficile. Più che campagna elettorale, ormai è guerra totale tra il Pdl e Raffaele Lombardo e quella parte del Pdl che lo sostiene. Ed ora, a puntare il dito accusatore contro il presidente della Regione, invitandolo a concordare l'attività del suo governo con la maggioranza o a dimettersi, c'è anche il leader siciliano della corrente maggioritaria Angelino Alfano. Lo ha fatto domenica pomeriggio, intervenendo a Messina, alla Fiera del Mediterraneo, nel corso della convention per la presentazione delle candidature di Salvatore Iacolino e Giovanni La Via, presenti, oltre al presidente della provincia Nanni Ricevuto, il sindaco Giuseppe Buzzanca, il co-coordinatore regionale Giuseppe Castiglione, i deputati nazionali Germanà e Garofalo e quelli regionali Beninati,e Corona. Che cosa il Pdl vuole da Lombardo lo ha spiegato l'on. Castiglione, insistendo «sulla necessità inderogabile di rilanciare le attività del partito in Sicilia», con «convergenti azioni politiche, condivise anche dall'altro coordinatore regionale on. Nania e finalizzate prioritariamente al forte rilancio dell'azione del governo regionale». Anche Lombardo, peraltro, è convinto che questo governo va rimodulato. Già domenica ha detto che quattro o cinque assessori vanno sostituiti. E ieri, a Catania, ha ribadito: «Resisto ancora qualche giorno, per prudenza, dal rimuovere alcuni assessori inadeguati al ruolo, anche se elegantemente vestiti e forbiti nel dire». E poi, con riferimento alla dichirazione del presidente dell'Ars Francesco Cascio, secondo cui il suo governo sarebbe il peggiore degli ultimi quindici anni, ha ironicamente aggiunto: « È il governo peggiore degli ultimi 50 anni, e non dei 15 anni ipotizzati dal presidente dell'Ars, Francesco Cascio». Ma è il peggiore «per i parassiti, gli ascari, gli speculatori e gli sfruttatori.. Nella Sanità li abbiamo snidati risparmiando 400 milioni di euro; nell'agricoltura abbiamo investito sugli agricoltori piuttosto che su falsi promotori del settore; nella formazione impedendo assunzioni a prescindere dalla qualità del prodotto». E ha concluso invitando Francesco Cascio «a farsi seguire in un giudizio così impegnativo dalla maggioranza dell'Assemblea. Nel caso non lo seguisse – ha ripetuto - abbia la coerenza di trarne le conseguenze».
Le critiche a Lombardo, peraltro, sono state rinfocolate ieri dalla notizia del rinnovo, su sua direttiva, del consiglio di amministrazione della società " e-servizi", che ha il compito di supportare la Regione nel processo di innovazione tecnologica della struttura amministrativa. Nuovo presidente è Emanuele Spampinato e vice presidente Antonino Scimemi, attuale capo di gabinetto del presidente della Regione. «La decisione di Lombardo di procedere in prossimità delle Europee alla nomina dei componenti del Cda di "Sicilia e-servizi" – ha commentato il co-coordinatore del Pdl Domenico Nania – complica e non agevola i suoi rapporti con la coalizione».
«Lombardo non perde occasione – ha incalzato il segretario regionale dell'Udc Saverio Romano - per dimostrare la furia sostitutrice. È in atto un processo di occupazione del potere senza sosta, per di più, in questa fase pre-elettorale. Continuare ad imbottire la Regione di uomini dell'Mpa, denuncia un limitato orizzonte politico, utile solo a pochi beneficiari, dannoso per la Sicilia. Il nuovo cda di Sicilia e-Servizi è l'esempio plateale di assalto alla diligenza».
«Ritengo che il presidente Raffaele Lombardo – ha aggiunto il capogruppo dell'Udc Rudy Maira - dovrebbe sforzarsi di individuare e comunicare uno sblocco positivo alle difficoltà che l'attuale maggioranza ha nel dialogo interno».
Nel Pdl, però, oltre a Lombardo nel mirino ci sono gli amici del sottosegretario Gianfranco Micciché, a partire dall'assessore regionale al Bilancio Michele Cimino, contro cui si è scagliato il capogruppo Innocenzo Leontini. «Far parte della giunta – ha dichiarato Leontini riferendosi a Cimino - non significa dimenticare come funziona il Parlamento. Come fa l'assessore Cimino, sfiorando il ridicolo, a chiedersi come mai la legge sulla riforma degli Ato non sia arrivata a Sala d'Ercole? Come fa a non aver capito che la legge, che non è più quella presentata dall'esecutivo bensì quella stravolta dall'Mpa e dal Pd in commissione, non poteva andare in aula fino a quando non venivano predisposti e pubblicati bilancio e finanziaria? Come fa Cimino a omettere che i ritardi sulla pubblicazione della manovra contabile derivano proprio dal fatto che il Commissario dello Stato ha impugnato alcuni articoli importanti che lo stesso Cimino, mentendo, aveva dichiarato essere condivisi dal Commissario stesso? E come fa, infine, Cimino ad abbandonare il campo e a fuggire in Europa se l'attività del governo è stata così importante ed efficace?». «Con la nota diramata da Leontini – ha replicato Cimino - si è scritta una delle pagine più nere nella storia dell'istituzione parlamentare siciliana per linguaggio e modalità usate. Ha attaccato e deriso la mia persona, cosa assai irrilevante, ma soprattutto ha attaccato il suo governo regionale, il suo presidente della Regione, i suoi assessori, le sue commissioni parlamentari, l'Assemblea regionale della quale è componente». «Tutto ciò – ha aggiunto - non viene detto nell'interesse dei siciliani che lo hanno, mi hanno e ci hanno eletto, ma semplicemente per conquistare un po' di notorietà in campagna elettorale e tentare di procacciare voti a qualche candidato della sua corrente». «A tutto c'è un limite, e questo teatrino – ha commentato il capogruppo del Pd Antonello Cracolici - è diventato davvero insopportabile. Insulti e invettive fra Lombardo e una parte del Pdl sono ormai all'ordine del giorno, ma la sensazione è che si tratti di una sceneggiata messa in piedi per polarizzare l'attenzione in campagna elettorale, e al tempo stesso nascondere l'incapacità di affrontare i problemi della Sicilia e spiegare i motivi di questa paralisi amministrativa».
«Il futuro del presidente della Regione Siciliana e leader del Movimento per le autonomie, Raffaele Lombardo – ha commentato Anna Finocchiaro - è legato alle prossime elezioni europee ed alla capacità della sua lista di superare lo sbarramento del 4%". «Il governatore eletto con un consenso che ha superato il 70% - ha aggiunto - e neanche un anno dopo si é già rotta la coalizione. Tra l'altro c'é anche un risultato in sospeso è quello elettorale del presidente Lombardo dal quale, secondo me, dipenderà molto del futuro dell' Mpa».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/19/2009
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