Cascio e Lombardo sul ring

siciliainformazioni.com Avremo in Sicilia un governo istituzionale? Il senatore Giovanni Pistorio, che rappresenta l’aria laica e di sinistra del Mpa, l’ha ventilato, proposto, spiegato e rivendicato. Non capisce che cosa ci aspetti il governatore a preparare un’alternativa che ponga fine al bailamme attuale.Non si tratta di un suggerimento, ma di una iniziativa politica condotta con determinazione e ritenuta plausibile in considerazione di ciò che sta accadendo. Il conflitto fra i due presidenti – Francesco Cascio e Raffaele Lombardo – ha rappresentato in modo esemplare l’escalation: Cascio giudica il governo Lombardo il peggiore degli ultimi quindici anni, Lombardo lo sfida a raccogliere le firme per una mozione di sfiducia o andarsene, dimettendosi; Lombardo procede con grande determinazione a nomine dei vertici di enti senza “ascoltare” gli alleati e sostituisce un uomo di Cascio alla presidenza dell’Iacp di Palermo e Cascio, insieme ad uno dei coordinatori del Pdl, Castiglione - da sempre poco tenero con il governatore – fa sapere di volere rivolgersi alla Procura della Repubblica per “fermare” Lombardo, colpevole, a loro avviso, di avere abusato del suo potere.Gli aspetti legali della questione non sono affatto espliciti, ma quel che conta in questa fase è la misura del conflitto politico, la sua insanabilità e la concreta possibilità di una svolta al vertice della Regione: un governo nuovo di zecca con Lombardo alla guida. A meno che 46 deputati non firmino la fine della legislatura con una mozione di sfiducia che, approvata, manderebbe a casa sia Lombardo quanto l’intero Parlamento. Sarebbe la conclusione anticipata della legislatura, la seconda di fila, dopo quella provocata dalla condanna di Totò Cuffaro. E questa prospettiva non fa piacere ai deputati, perché le campagne elettorali sono costose e non c’è affatto certezza che si ritorni nello scranno conquistato appena un anno fa. La malavoglia del Parlamento di chiudere battenti è lo zoccolo duro di una crisi che, altrimenti, non avrebbe altro sbocco che la “denuncia” dell’alleanza da parte del Pdl e dell’Udc. I due partiti che marcano a uomo Lombardo hanno motivazioni comuni e motivazioni diverse. Il Pdl ha avversato aspramente i provvedimenti del governo Lombardo sulla sanità, i superburocrati e i contributi alle associazioni e agli enti, ha rivendicato un ruolo più forte ed un coinvolgimento più “penetrante” nelle decisioni: l’Udc aggiunge a tutto questo la clamorosa rottura del rapporto di amicizia fra Cuffaro, che fu sponsor elettorale di Lombardo e che si sarebbe sentito “tradito” dall’ex amico ed alleato al punto da promettere ai suoi fans, nel corso di una recente convention, una emorragia di personaggi importanti del Mpa grazie ad un’azione di acquisizione sistematica ed efficace. Ciò che succede in questi giorni in Sicilia non ha precedenti sia per la durezza dello scontro politico sia per il fatto che esso si svolge esclusivamente all’interno della maggioranza di governo quasi che l’opposizione fosse fuori, totalmente fuori, dal “quadrato”. Non stare sul ring, tuttavia, non può indurre all’ottimismo i rappresentanti delle opposizioni siciliane; le motivazioni poco nobili che provocano il conflitto nella coalizione di maggioranza non suscitano alcuna reazione negativa in termini di consenso elettorale. Il dato essenziale è, infatti, l’assenza dell’opposizione dal dibattito accesissimo. E’ la legge ferra della comunicazione, non altro.Ora si tratta di capire che cosa sia e come può reggersi il governo istituzionale cui Giovanni Pistorio aspira e che Lombardo dovrebbe realizzare. Nella storia della Repubblica italiana i governi hanno avuto le definizioni più strambe e sorprendenti: governo di transizione, balneare, “delle larghe intese”, governo azienda, governo istituzionale o di garanzia, governo parlamentare, governo tecnico. Quello che richiama Pistorio è il governo istituzionale, così chiamato perché eletto in una situazione d'emergenza o per mancanza di alternative, al fine di superare una crisi politica grazie anche all'appoggio dell'opposizione, che si sente garantita dalla presenza nell'esecutivo di personalità...Significa che alla sua formazione dovrebbe partecipare l’opposizione, il gruppo parlamentare del Partito Democratico. Ma i deputati del Pd non fanno maggioranza con i loro colleghi del Mpa; indispensabile l’allargamento ad altri gruppi. Quali?Lo scenario possibile è l’accordo con l’Udc, assai improbabile, o con una parte del Pdl, l’area vicina a Gianfranco Miccichè, la cui consistenza non è allo stato prevedibile red in caso di scelte traumatiche ancora più imprevedibile.Il quadro di riferimento, dunque, è confuso, indecifrabile sotto certi aspetti. Non si tratta di verificare disponibilità ma la percorribilità della strada indicata da Pistorio.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/20/2009

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