Per chi ci sta...48 ore. Poi subito "operativi"

Per chi ci sta...48 ore. Poi subito "operativi" Gazzetta del Sud Mario Cavaleri L'azzeramento era nelle cose; impensabile poter andare avanti con questo passo. L'incomprensione nella coalizione e la litigiosità dentro lo stesso Pdl aveva toccato punti di non ritorno. L'effetto sorpresa sta nell'aver anticipato il tutto di un paio di settimane ma a ridosso di un appuntamento con le urne. Che non è ovviamente poca cosa; spiazzando partiti e leader che evidentemente hanno sottovalutato la capacità di Raffaele Lombardo di incassare fino a un certo punto per poi esplodere all'improvviso, affatto scoraggiato dal doversi sobbarcare contemporaneamente a una campagna elettorale (per il suo movimento resa ancora più difficile dalla soglia di sbarramento); al tour de force della visita del Capo dello Stato; all'andirivieni per l'Italia a presentare i suoi candidati (tre giorni fa a Milano, ieri sera a Bari, oggi a Roma e nel pomeriggio di nuovo a Palermo). Si dava così per scontato che l'approssimarsi del voto l'avrebbe dissuaso da ogni altro proposito che pure aveva manifestato per l'insoddisfazione crescente di trovarsi accanto ad alleati non ritenuti più tali. Con gradualità crescente dalla coalizione sono partiti strali a ripetizione ed ecco la svolta, repentina quanto drastica: tutti a casa, da subito. Stasera a "Ballarò" da Floris domani "A porta a porta", Raffaele Lombardo ripeterà le ragioni che lo hanno portato all'azzeramento e procedere oltre "con chi ci sta"; rompendo coi cliché della politica che avrebbero suggerito prudenza in questi casi, alla vigilia di un voto che si carica sempre più di una valenza dirompente. Più segnali inducono a ritenere infatti che il clima di inquietudine non sia solo siciliano. Dal responso delle urne potrebbero scaturire effetti tali da colpire il prosieguo di alleanze anche altrove. La Sicilia "laboratorio politico" lo è stata in più occasioni. Lombardo non ha mai nascosto la sua simpatia per l'esperienza del Milazzismo. L'attenzione a parte del Pd l'ha già manifestata nel corso di questo pur breve percorso di governo grazie a convergenze occasionali a Sala d'Ercole. Anche da sinistra c'è chi lo guarda con simpatia. Il che non vuol dire "alleanza". Di certo gli si deve riconoscere il coraggio di scelte anche audaci, come questa di esporsi al fuoco incrociato di "alleati" a pochi giorni da un'elezione che per la sua "Autonomia" può essere di vitale importanza. Ma le sfide lo tonificano. E' stato così quando ha sbattuto la porta all'Udc che lo voleva "imprigionare" con "l'assalto dei quarantenni"; ha replicato col suo no a Berlusconi che gli proponeva di rinunziare a correre da solo per le Europee e di rientrare sotto l'ombrello del Pdl; e poi con la battaglia a viso aperto sui Fondi Fas o il no alla politica dei "respingimenti" di Maroni. Adesso, entro 56 ore, riparte "con chi ci sta". Ma questa volta Lombardo non ha più alibi. La Regione accusa un "fermo" che da biologico sfiora il patologico con sofferenza per l'intera economia. Nomine in stand-by, progettazione europea al palo; direzioni generali di assessorati ancora incomplete e interim in proroga dopo il riassetto rivoluzionario di gennaio; piani di sviluppo annunciati ma non realizzati. La nuova squadra dovrà decollare lo stesso giorno dell'insediamento, dunque ha bisogno di capacità professionali indiscusse. Autonomi sì ma pure operativi. Qualche nome che circola non depone in tal senso... ma sono indicazioni "civetta". Vedremo. Sul "toto nomine" per ora solo ipotesi A far precipitare la situazione sarebbe stata la dichiarazione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, nell'assicurare che i quattro miliardi dei fondi Fas prima o poi saranno assegnati alla Sicilia, avrebbe lasciato intendere che in questo momento restano a Roma perché altrimenti verrebbero utilizzati per motivi diversi, piuttosto che per realizzare nuove infrastrutture. Secondo il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto «L'esigenza di attrarre consensi in campagna elettorale non giustifica le polemiche su un tema tanto serio quanto l'assegnazione di risorse al Mezzogiorno. Come il presidente Lombardo ben sa i fondi Fas delle Regioni del Sud compresa la Sicilia non sono ancora stati assegnati perchè i Par, ossia i documenti con cui le Regioni dicono al governo come vogliono spendere quelle risorse, sono stati consegnati con mesi di ritardo rispetto a quelli delle Regioni del Nord''. «In particolare – dice Fitto – il Par della Sicilia è arrivato pochi giorni prima della riunione del Cipe ed è attualmente sottoposto a verifiche sull'efficacia di quella programmazione». Intanto è cominciato il toto nomine. I partiti di maggioranza dovrebbero essere rappresentati da tre deputati in carica, uno per partito della coalizione. E si fanno i nomi di Lino Leanza per l'Mpa, Santi Formica per il Pdl; un terzo dell'Udc. Per il resto, esterni. E si parla di: Guido Lo Porto ex presidente dell'Ars; Ludovico Corrao, ex sindaco di Gibellina ed ex senatore, fra i protagonisti delle vicenda milazziana; Giovanni Pitruzzella, costituzionalista: Pasquale Pistorio, amministratore delegato della St Mcroelectronics; Mario Centorrino, economista.(m. c.)

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/26/2009

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