La Provincia abolisce il Difensore Civico

La Provincia abolisce il Difensore Civico Gazzetta del Sud Messina- Scompare definitivamente l'inutile figura del difensore civico della Provincia. A decretare la cancellazione dell'istituto è stata la Giunta di governo di Palazzo dei leoni che ha approvato la proposta di delibera avanzata dall'assessore agli affari istituzionali e generali Maria Perrone per prevedere la modifica dello statuto provinciale in riferimento all'abolizione dell'articolo 25 che disciplina appunto le funzioni del difensore civico «nato come strumento di imparzialità e di difesa dei diritti dei cittadini», al costo di 61 mila euro l'anno. Le motivazioni della proposta che dovrà essere approvata dal Consiglio provinciale risiedono nella necessità di contenimento e razionalizzazione della spesa e nell'attuazione della recente normativa nazionale. Come si ricorderà, il caso era scoppiato di recente, proprio sulle pagine di questo giornale, che aveva "riesumato" dall'oblio una figura dimenticata dai più e la cui posizione peraltro all'interno del Palazzo si era scoperta anomala, dal momento che il mandato del difensore civico (l'avv. Giovanni Mazzù) era decaduto da più di un anno a mezzo. Scadenza decretata dalla stessa delibera n. 99 del Consiglio provinciale del 4 agosto del 2004 che lo eleggeva. Il legale avrebbe dovuto lasciare l'incarico assieme a conclusione della presidenza Leonardi «esercitando le sue funzioni fino all'insediamento del successore». Lo statuto, va ricordato, prevede inoltre che il difensore civico «non può essere rieletto né, salvo diritto politico di elettorato passivo, può a qualsiasi titolo assumere cariche o uffici presso l'amministrazione provinciale per un periodo di due anni successivi alla cessazione della carica». Una vicenda paradossale, forse scaturita da una svista degli uffici. Chi d'altra parte si sarebbe dovuto accorgere della scadenza del mandato del difensore, si erano domandati alcuni consiglieri. Di certo non lo stesso interessato . E seppure la difesa civica rappresenti una «preziosa attività di ascolto e mediazione a tutela dei cittadini», alla fine la decisione di cancellare questa figura.(t.c.)

, a cura di Peppe Paino