Gazzetta del Sud
Mario Cavaleri
PALERMO
Beni culturali: svolta storica. Con l'organigramma varato ieri si innova in tutto il sistema delle Soprintendenze, recependo una "rivoluzione" voluta dal presidente Raffaele Lombardo che ha affidato all'assessore Gaetano Armao e al direttore generale Gesualdo Campo il compito di disegnarla e realizzarla. Un progetto fondato sul principio di "roteazione" tra dirigenti che non può non fare bene perché contribuisce a dare impulso tonificante a una macchina ormai sclerotizzata con "rendite di posizione" che finivano con lo smorzare qualsiasi entusiasmo. Diverse le novità, da decenni sulla carta e finalmente attuate, come l'istituzione di 26 parchi territoriali, di cui 24 archeologici e due minerari, in cui sarà possibile coniugare cultura e turismo attraverso l'iniziativa privata (erano previsti da una legge di dieci anni fa rimasta inapplicata); e ancora l'attivazione di musei interdisciplinari in tutti i capoluoghi (legge di venti anni fa); e in tutte le strutture intermedie del Dipartimento l'istituzione di Unità operative dedicate all'identità siciliana (si occuperanno per esempio di colmare il vuoto della Pubblica istruzione che a decenni dalla previsione del 20% del monte ore da dedicare alla cultura regionale nelle scuole medie, superiori e all'università, non vi ha provveduto).
E per la prima volta alla nomine dei dirigenti si è pervenuti con criteri di trasparenza e di evidenza pubblica. Dureranno in carica due anni rinnovabili, più eventuale conferma una tantum (a facoltà dell'amministrazione).
Un riassetto che ha portato al ricambio anche in istituzioni consolidate, come quella della Soprintendenza del mare da sempre guidata da Sebastiano Tusa (assegnato alla soprintendenza di Trapani) o del Centro regionale restauri diretto da Guido Meli (destinato alla Villa romana del Casale).
Nelle aree metropolitane c'è lo sdoppiamento del settore paesaggistico: per Messina, area ionica e area tirrenica; a Palermo linea costiera- pianura e poi zona muntuosa; a Catania, riva destra e sinistra del Simeto).
Si tratta dei vertici di 72 strutture intermedie del dipartimento regionale dei Beni culturali, ramo dell'amministrazione diventato strategico nella politica complessiva del governo perché è il patrimonio archeologico e artistico a costituire la più considerevole ricchezza su cui puntare per accreditare la migliore immagine dell'Isola nel Mondo, con ritorno in termini economici difficilmente quantificabili ma facilmente riscontrabili, come ha dimostrato la recente esperienza all'Expo di Shanghai dove proprio con la rappresentazione dei tesori della nostra Terra si è calamitata l'attenzione di centinaia di migliaia di cinesi. Quanti arriveranno qui dopo avergli offerto in casa un excursus virtuale non si può prevedere ma il messaggio è stato certamente efficace e gli effetti si proiettano nel medio termine.
Adesso si tratta di assecondare questa ventata di aria fresca e concorrere a scrivere una pagina più esaltante, facendo percepire intanto sul territorio amministrato, il senso di una "rivoluzione" che cammina sulle gambe di ciascuno. Con risposte di efficienza oltre che di professionalità.
STRUTTURE INTERMEDIE PERIFERICHE ( quanto previsto per Messina)
MESSINA
(6 servizi - 30 unità operative di base)
Soprintendente Salvatore Scuto
Biblioteca reg. univ. Longo Rocco Scimone
Museo inter. reg. Accascina Giovanna Bacci
Parco archeolog. Isole Eolie Umberto Spigo
Parco arch. Naxos... M. Costanza Lentini
Parco arch. Nebrodi occ. Sergio Todesco
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/2/2010
dalla nostra Daniela Bruzzone
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