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PALERMO - Un vero e proprio moto di solidarietà collettivo per salvare la scuola di Stromboli. Da Nord a Sud maestri e professori si dicono pronti a partire per le Eolie. L'unica scuola elementare dell'isola per ora rimane chiusa. Un solo insegnante per una pluriclasse da venti alunni non può bastare. I genitori si rifiutano di portare i loro figli a scuola e non si riescono a trovare i docenti disposti a trasferirsi sull'isola. La media attende ancora la nomine di due professori. Da quando il trasferimento non vale alcun raddoppio in graduatoria, le isole non fanno più gola a nessuno.
La storia di Stromboli sta scatenando numerose reazioni in tutta Italia. In tanti, avanzano le loro candidature. Giuseppe Forciniti è stato tra i primi a farsi vivo, attraverso "blog sicilia" si è detto pronto a partire da Roma. Laureato in Scienze naturali, si candida come insegnante di matematica. "Ho scritto alla preside e ora attendo notizie" dice. Ma non sarà facile perché con l'attuale sistema non si può scegliere il luogo dove insegnare. Ci sono due graduatorie: una regionale (che si è formata a seguito dell'ultimo concorso abilitante) e una provinciale dalle quali vengono reclutati il 50 per cento dei docenti, per gli incarichi a tempo indeterminato, e annuali al fine di coprire i posti vacanti. Queste operazioni di scorrimento si concludono di solito i primi di settembre. Successivamente, se mancano insegnanti si attinge dalle graduatorie di istituto. E nel caso di Stromboli la preside ha a disposizione una lista di venti insegnanti di Messina e provincia da scegliere prima di rivolgersi altrove.
Erica Galeazzi, architetta e designer, farebbe carte false pur di abbandonare Milano e correre a Stromboli: "Appena ho letto la notizia mi sono detta: perché no?" Grazie all'abilitazione ottenuta l'anno scorso potrebbe insegnare materie artistiche e tecniche. Una decisione condivisa con il fidanzato Michele Lanzoni, anche lui pronto a rinunciare al suo lavoro di ingegnere informatico pur di correre in soccorso alla scuola stromboliana.
Storie di solidarietà che si incrociano anche con la stretta necessità di chi guarda a Stromboli come opportunità di lavoro. Perché questa vicenda racconta anche un'altra faccia: quella di centinaia di professori ancora alla ricerca di una cattedra. Carmela Manera ha 37 anni, vive a Perugia e di mestiere fa l'insegnante di italiano. Da ieri è ufficialmente senza lavoro, per lei che è supplente di terza fascia non c'è nessuna garanzia di avere il posto fisso per un lungo periodo: "Se andassi a Stromboli - spiega - almeno smetterei di cambiare scuola di settimana in settimana". Si porterebbe dietro tutta la famiglia, figlia e marito disoccupato.
Intanto nelle prossime settimane a Stromboli arriveranno alcuni studenti di scienze dell'Educazione dell'Università della Calabria. Nell'ambito delle attività didattiche programmate dalla Cattedra di Antropologia culturale dovrebbero realizzare un tirocinio formativo sia nelle classi elementari che alle medie, posto che i titolari delle cattedre siano presenti: "Anche perché non potrebbero in alcun modo sostituirli" tiene a precisare il coordinatore del progetto Loredana Farina.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/2/2011
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