Giuseppe Giarrizzo
I greci la chiamavano kàstanon, i romani castanea. È uno dei frutti che madre natura elargisce con maggiore abbondanza durante la stagione autunnale e che per secoli ha rappresentato una cospicua fonte di nutrimento per intere generazioni di contadini, soprattutto nelle stagioni più fredde dell’anno. Ricca di carboidrati, fibre, potassio e vitamine, in Italia ne esistono moltissime varietà e dalla sua lavorazione si ricavano farine e dolci d’ogni sorta, creme e marmellate. Ma è ottima anche bollita, essiccata e soprattutto arrostita.
Si tratta della castagna, protagonista assoluta di una delle sagre più attese nell’hinterland nebroideo, svoltasi domenica 30 ottobre a Montagnareale, piccolo centro collinare a pochi chilometri da Patti. La manifestazione, giunta quest’anno alla sua 37° edizione, ha accolto come di consueto un numero straordinario di visitatori giunti da ogni angolo della Sicilia per gustare le tipiche caldarroste e i caratteristici dolci alla castagna.
E come ogni anno proprio i dolci sono stati i veri protagonisti della manifestazione: oltre trenta le varietà esposte per essere giudicate da una giuria qualificata e pronte ad allietare anche i palati più esigenti. Una spanna sopra tutti il cannolo alla crema di castagna, una vera chicca.
E poi giochi, musica e danze fino a sera inoltrata, in una Montagnareale piena di luci e addobbata a festa. Una festa che diventa occasione per promuovere il territorio e i suoi prodotti secondo un piano di marketing ormai collaudato, semplice ed efficace.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/31/2011
dalla nostra Daniela Bruzzone
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