La maledizione dell'Aria della Morte

La maledizione dell'Aria della Morte Riceviamo dal prof. Bartolino Cannistrà e pubblichiamo: La vigilia di Natale, l’isola di Lipari e , segnatamente, la frazione di Quattropani, vengono investite da un fatto a dir poco orribile ed efferato: la tragica fine per mano omicida di Eufemia Biviano. La sua semplicità di vita e la mitezza della sua indole, così solarmente espresse dalla sua foto che ha fatto il giro del mondo, hanno creato giustamente un’ondata di emozione, partecipazione, indignazione, solidarietà la cui portata ed intensità sono di difficile traduzione nelle poche parole del commentatore. Per chi ha sempre coltivato un orgoglioso interesse per l’evoluzione storica di quest’isola per fare del glorioso passato dei nostri avi una leva superba e sicura per il nostro divenire, la costernazione in cui è piombata la frazione di Quattropani diventa ancor più angosciante alla luce di sinistre coincidenze che fanno parlare di una vera e propria “Maledizione dell’Aria della Morte”. Il grosso della frazione di Quattropani è compreso a Nord dalla direttrice Coste d’Agosto-Quartara ed a Sud dalla direttrice S.Basilio-Portella. Nel mezzo, da Est ad Ovest, scendono due ampie vallate: Valle Pera e Valle Menta ( toponimi ampiamente presenti in atti del 1608 e 1610). La fertile Valle Menta ed i suoi floridi vigneti sono tagliati da una antica strada che , delimitata da ambo i lati da ininterrotti muri a secco, era di fatto la via principale della frazione. Su questa strada si affacciano il famoso giardino ( da sempre il giardino dei limoni) e la casa dove avviene l’omicidio delle mite Eufemia. Ma sulla stessa strada, ed a poca distanza, il 31.12.1929 avvenne un altro eclatante omicidio: quel giorno una mano assassina spense la vita del ventenne Salvatore Spezziale. E come si chiama questa strada ? Via Aria Morte. Ci siamo sempre interrogati sul perché ed a nulla valgono talune storpiature che servivano a coprire efferatezze antiche. Nessuno mai si sarebbe sognato di dare ufficialmente una così sinistra intitolazione ad una strada ed allora il toponimo è potuto derivare solo dalla memoria collettiva di un grave fatto delittuoso avvenuto, ovviamente, nella stessa strada o zona. In ogni caso in un’ordinanza del vescovo Carlo Santacolomba riferibile agli ultimi anni del 1700 si ordina al Canonico Vincenzo Cincotta ed al sacerdote Giovanni Ficarra di abbandonare il disboscamento nelle contrade “l’Aria della Morte e Chirica Rasa”. Più chiaro di così ! Da notare che i boschi allora erano un bene comune ed unica fonte energetica domestica. L’esserci spinti fino al 1700 od al 1608 non può allontanarci ovviamente dal dolore per la tragedia odierna. In ogni caso i delitti non sono frutto delle coincidenze ma della malvagità umana. Fortunatamente oggi la nostra comunità ha vissuto in pochi giorni il dispiegarsi di un dispositivo di indagini e di un inaudito apparato investigativo dell’Arma dei Carabinieri che hanno dato forza alla voglia di legalità gridata dalle piazze di Lipari. E’ questo lo Stato che vogliamo, questo lo Stato in cui crediamo. Bartolino Cannistrà

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/5/2012

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