Baldanza ancora sul soccorso di Filicudi

Baldanza ancora sul soccorso di Filicudi Riceviamo dal Dott. Giancarlo Baldanza Il 13.03.2012 i giornali online delle Eolie riportavano la notizia del mancato arrivo dell’elisoccorso in favore di un ragazzo di Filicudi, che aveva riportato la frattura di una clavicola a seguito di un incidente sportivo. Altre situazioni sanitarie ben più gravi della frattura di clavicola non venivano precisate, né sono comparse successive rettifiche da parte dei Colleghi dell’isola di Filicudi. Quest’ultimi, forse paghi di quanto è stato scritto, evidentemente non si sono resi conto che l’articolo stesso, sicuramente in buonafede, non può non generare dubbi, da parte di chi legge, sulle reali capacità professionali di una Guardia Medica di un’isola nella gestione della traumatologia ortopedica. Pertanto, “LIMITATAMENTE A QUANTO EMERGE DALL’ARTICOLO APPENA PUBBLICATO” (così ho scritto) e, complice il silenzio dei Medici di Filicudi, le mie perplessità (e non indignazioni), riguardanti il loro operato, erano e restano legittime. E’ significativo che solo dopo il mio articolo, la dr.ssa Chiercu, forse in rappresentanza dei Colleghi di Filicudi, ha precisato che si trattava anche di trauma cervicale, cosa ben diversa dalla semplice frattura di clavicola e, quindi, degna, in linea generale (anche se mancano alcuni dati importanti), dell’intervento dell’elisoccorso. Ma stranamente questa mattina ( ieri, ndr), durante una vivace discussione telefonica tra me e la Collega, quest’ultima non sapeva precisare qual’era la grave patologia diversa dalla frattura di clavicola. Sono invece sicuramente indignato per il fatto che gli abitanti di Filicudi debbano rischiare la vita, per il mancato arrivo notturno dell’elisoccorso, a causa della MANCANZA DI UNA LAMPADINA, da posizionare sopra un’antenna vicino all’elipista. In Giappone, in piena emergenza post-tzunami, hanno ricostruito un’autostrada in 6 giorni. Invece In Italia, a Filicudi, non si riesce a posizionare un’importante lampadina chissà da quanto tempo e chissà per quanto ancora. Assurdo, ma è così!

a cura di Peppe Paino