Una targa di marmo, in un corsivo elegante, adorna la facciata rosa della casa, proprio li a ridosso del mare. È un rettangolo bianco, un testimone muto che conserva la memoria di chi in quella casa vi ha vissuto, quasi un monito per gli ignari visitatori. Perché colei che dimorò in quell’edificio dai colori vivaci non fu una persona comune. Una diva di una bellezza senza tempo, un’attrice talentuosa dallo sguardo magnetico e dal sorriso carismatico. Ingrid Bergman debuttò nel cinema svedese, paese che le diede i natali nel 1915. La sua fama venne però consacrata dal film Intermezzo (1939) diretto da Gregory Ratoff e distribuito da una delle maggiori compagnie di cine-produzione statunitensi, la MGM. Nel corso della sua fertile carriera, la Bergman, recitò accanto e per registi di fama internazionale come Alfred Hitchcock e Michael Curtiz, fino al celebre incontro con Roberto Rossellini che la scritturò per interpretare il ruolo di Karin, protagonista di quello che viene comunemente riconosciuto come il simbolo del neorealismo. L’attrice svedese e il regista italiano, una coppia perfetta, nata sul set di Stromboli terra di Dio, una coppia celebre nell’empireo degli artisti, una coppia chiacchierata sin dagli esordi. La loro storia d’amore, dapprima clandestina, provocò uno scandalo da prima pagina che fece il giro del mondo. Nel 1949, infatti, entrambi erano sposati. Dalla loro unione nacquero tre figli, il che alimentò ulteriormente le dicerie infamanti ricevute soprattutto da Hollywood. Ciò non stupisce se si pensa che l’industria cinematografica americana non perdonò mai il regista italiano, accusando Rossellini di aver sottratto ad Hollywood la sua più grande diva. Maldicenze e pettegolezzi non riuscirono a frenare la loro passione, consolidatasi proprio durante le riprese sull’isola eoliana. In quella natura brulla e selvaggia non vi erano alberghi, ma Rossellini riuscì a scovare l’edificio rosa e a renderlo accogliente e confortevole, domando i capricci di una Bergman all’apice della sua popolarità. Soddisfare i desideri di una celebrità, avvezza allo sfarzo e a lusso dovette essere un’impresa non da poco, ma Rossellini trovò il compito persino divertente. L’attrice soggiornò in quella casa per circa quattro mesi dunque, ultimate le riprese, partì da Stromboli, lasciando alle due chiese e agli abitanti dell’isola un generosa somma in denaro. La permanenza della troupe, la presenza di un’attrice di fama mondiale, la vasta eco che ebbe il capolavoro rosselliniano sancirono la rinascita di Stromboli, non più terra desolata e inospitale, ma paradiso in mezzo al mare.
di Deborah Tagliarini
Data notizia: 1/19/2015
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