Frutto di lunghi processi di colonizzazione, la flora eoliana si presenta ancora oggi, dopo 7000 anni, notevolmente diversificata a seconda delle caratteristiche della formazione sulle varie isole. Sul versante occidentale di Lipari, ad esempio, vi è uno spadroneggiare di praterie e graminacee, mentre sui suoli vulcanici più acidi ritroviamo come a Punta del Corvo di Panarea e a Valle di Lentia a Vulcano, vaste cistete a cisto a fiori rosa, cisto a fiori bianchi e, in zone più localizzate, cisto di Montpellier. È nata per questo, grazie alla vastità e alla diversificazione dei vari arbusti, la Riserva Naturale Orientata, una delle prime aree protette sorte in Sicilia. Le rupi esposte a nord e a ovest ospitano invece una flora peculiare, ricca di endemiti: il garofano vellutato delle Eolie, il fiordaliso delle Eolie e la finocchiella di Boccone, solo per citarne alcune. E chi lo dice che le verdure presenti quotidianamente sulle nostre tavole non siano le figlie delle vegetazioni di rupi costiere? A questo proposito è stata certificata la presenza di finocchio marino (Crithmum maritium), carota selvatica (Daucus gingidium) e i Limonium minutiflorum. Circa invece le poche spiagge sabbiose, viene riscontrata la specie rara della crucifera e della campanulacea. Cosa aggiungere alla lista delle cose da fare in questa vacanza? Visitare le sezioni di Paleontologie del Quartenario, Biogeografia Insulare Generale e Biogeografia Eoliana, tutte allestite all'interno del Museo Archeologico Eoliano di Lipari. Appassionati e non, che ne dite di dare un'occhiata?
di Martina Leone
Data notizia: 6/29/2015
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!