Re Lear al Teatro Eliseo

Da stasera è in scena al Teatro Eliseo “Re Lear” di William Shakespeare, interpretato da Eros Pagni e diretto da Marco Sciaccaluga. Lo spettacolo è una rigorosa e moderna rilettura della tragedia shakespiriana, di cui viene portata in primo piano la dimensione di una storia arcaica, ambientata in un mondo barbarico e attraversata dalle grandi passioni primordiali che stanno alla radice dell’umanità di tutti i tempi. Il tutto fondato su un vitale e raffinato uso del linguaggio, che trova nella nuova versione italiana di Edoardo Sanguineti (in versi e in prosa, come l’originale) un prezioso fondamento drammaturgico. Accanto a Pagni, nel ruolo del re di Britannia che decide di dividere il proprio regno tra le figlie, troviamo Alice Arcuri, Gianluca Gobbi, Maurizio Lastrico, Massimo Mesciulam, Orietta Notari, Aldo Ottobrino, Enzo Paci, Nicola Pannelli, Fiorenza Pieri, Vito Saccinto, Federico Vanni, Massimo Cagnina, Fabrizio Careddu, Michele Di Siena, Pier Luigi Pasino e Marco Pieralisi. “Re Lear” è universalmente considerata una delle migliori tragedie di William Shakespeare. Scritta nei primi anni del Seicento, è basata sulla leggenda di Leir, un re della Britannia vissuto prima che questa diventasse parte dell’Impero Romano. Una storia arcaica, dunque, che era già stata narrata in cronache, poemi e anche testi teatrali, prima che Shakespeare scegliesse di raccontarla di nuovo. La vicenda è nota. Il vecchio Re Lear decide di dividere il proprio regno tra le tre figlie, a seconda dell’amore che sapranno dimostrargli. Due delle figlie, Goneril e Regan (rispettivamente sposate con il duca di Albany e di Cornovaglia), gli offrono subito altisonanti dichiarazioni d’affetto, mentre la terza, Cordelia, si limita a dichiaragli un giusto amore. Irritato dalla risposta, Lear la ripudia e divide tutto il suo regno tra Goneril e Regan, le quali s’impegnano a dargli ospitalità, un mese per una, in compagnia della sua scorta di cento cavalieri. Mentre Cordelia, sposatasi con il Re di Francia, abbandona il regno, Lear ha modo ben presto di constatare l’ingratitudine delle due figlie favorite. Colpito nel suo orgoglio di re e di padre, sempre più solo in compagnia del proprio Fool, Lear perde progressivamente la ragione. E, nel frattempo, la sua storia s’intreccia con quella del devoto Gloucester, anche lui protagonista di un dramma familiare, che lo porta alla disperazione e alla distruzione fisica a causa delle manovre del figlio bastardo, Edmund, il quale riesce a convincerlo a mettere al bando l’innocente primogenito Edgar. Votate entrambe a un tragico precipizio, le due vicende umane si rispecchiano e s’intrecciano in una società stravolta dalle lotte intestine e dalle più violente passioni individuali. “La storia di Lear è la mia storia preferita – ha confessato il regista Marco Sciaccaluga - da quando me la raccontavano da bambino nella edulcorata versione di Charles Lamb. Me ne domando spesso il motivo: forse perché nessuna storia più di questa racconta il paradosso di stare al mondo. In essa tutto è efferato e insensato, è ‘la tragedia degli antropofagi’ come la definì un illustre critico, dove ‘l’umanità deve per forza depredare se stessa come i mostri dell’abisso’, come ci dice Albany, uno dei suoi personaggi”. Le scene e i costumi sono di Valeria Manari, le musiche di Andrea Nicolini. “Re Lear” resterà in scena al Teatro Eliseo fino al 30 di novembre.

, a cura di Daniela Bruzzone

Data notizia: 11/11/2008

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