Turismo, programmazione strategia vincente

Gazzetta del sud Messina- La crisi economica che sta travagliando il nostro pianeta, gli effetti sul comparto turistico, gli strumenti per superare il momento negativo, le possibilità di ripresa per le aree ad alto rischio ambientale, l'importanza strategica della programmazione. Questi i temi pià significativi affrontati dalla "Conferenza internazionale sul turismo 2009" apertasi nell'Aula Magna dell'Università di Messina e proseguita, nel pomeriggio, presso la Facoltà di Economia dell'Ateneo peloritano, con sessioni parallele nell'ambito delle quali è stato affrontato il problema del turismo sostenibile nelle aree ad alto rischio ambientale, in Sicilia individuate a Milazzo. Gela e Siracusa. Notevole lo sforzo organizzativo da parte dell'Università di Messina, per il tramite della Facoltà di Economia, e dell'Università di Economia di Bucarest, come testimoniano i numeri del Convegno: 189 lavori (159 per la Conferenza, 31 per il Workshop), 257 il totale degli autori partecipanti (238 per la Conferenza, 49 per il Workshop). 3 i Continenti presenti (Europa, Asia, Africa), 11 i Paesi rappresentati (Italia, Romania, Francia, Spagna, Grecia, Regno Unito, Bulgaria, Polonia, Croazia, Tailandia, Ghana), 50 fra Università ed Enti. La grande rilevanza dell'iniziativa è stata sottolineata dal rettore Tomasello che ha rilevato come essa «permette da una parte di creare una rete internazionale e dall'altra rende disponibile un qualificato materiale di studio, che costituirà la base per ulteriori approfondimenti scientifici, considerato che la Sicilia costituisce un giacimento culturale e turistico unico al mondo, che tuttavia ha bisogno di essere organizzato dal punto di vista gestionale ed imprenditoriale per potersi trasformare in una risorsa fondamentale per il territorio di riferimento». «Nei prossimi anni il totale dei turisti del mondo - come ha spiegato il prof. Pasquale Novak, docente di Economia del Turismo alla Facoltà di Economia dell'Università di Messina - raggiungerà la notevole cifra di un miliardo e 600 milioni di persone, con un impressionante ritorno in termini di spostamento di persone e di risorse finanziarie che richiederà nella nostra Regione una programmazione di altissima qualità, per non correre il rischio di essere tagliati fuori a favore di altre realtà che già oggi sono estremamente concorrenziali».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 4/23/2009

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