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PALERMO - Nessun segnale fino a questo momento è arrivato dalla camera di consiglio dell' aula bunker di Pagliarelli dove, da mercoledì alle ore 10, i giudici della terza sezione del tribunale, in camera di consiglio, stanno esaminando le 200 mila pagine del processo alle cosiddette "talpe" della Dda, per emettere la sentenza che è attesa per oggi, o al massimo per domani. Nel processo è imputato, con altre dodici persone, il presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro, con l' accusa di favoreggiamento di Cosa nostra.Per lui i pm Michele Prestipino e Maurizio De Lucia hanno chiesto la condanna ad 8 anni di reclusione. Prima di ritirarsi, il collegio presieduto da Vittorio Alcamo, a latere Lorenzo Chiaramonte e Salvatore Fausto Flaccovio, ha fatto sapere che avrebbe avvisato la cancelleria con un paio d'ore d'anticipo rispetto all' uscita dalla camera di consiglio. Il preavviso non è ancora arrivato.Ciò vuol dire che la sentenza potrebbe essere emessa nelle prossime ore, o anche domani. Il presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro ha fatto sapere che non sarà presente nell'aula bunker di Pagliarelli al momento della lettura della sentenza. Il Governatore ha scelto di trascorrere queste ore "di ansia e di attesa", come lui stesso le ha definite, lontano dagli impegni ufficiali. Ieri Cuffaro ha trascorso parte della giornata in "ritiro" con la famiglia nella tenuta di Piazza Armerina, poi è tornato a Palermo dove ha seguito in tv l' evolversi del 'caso Mastella' e ha ricevuto qualche amico più intimo. In serata, per l'assoluzione del presidente della Regione si è svolta una veglia di preghiera nella chiesa di Santa Lucia, a pochi metri dal carcere Ucciardone, nel cuore di Palermo.L' iniziativa, lanciata da un assessore e da un consigliere comunale dell' Udc, Pippo Enea e Doriana Ribaudo, è stata diffusa in città con una catena di sms. Altri momenti di preghiera si sono tenuti a Raffadali (Agrigento) il paese del Governatore e in altri centri della Sicilia. Il segretario regionale dell' Udc Saverio Romano ha definito le veglie di preghiera "una testimonianza del grande affetto che c'è intorno al presidente".
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, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/18/2008
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