Gli anni di Grace Kelly, Principessa di Monaco

Fino al 28 febbraio 2010 la Fondazione Memmo in via del Corso ospita la mostra “Gli anni di Grace Kelly, Principessa di Monaco”. L’esposizione, dopo Monaco, Parigi e Mosca, arriva in Italia per poi fare tappa a Londra e in Giappone. La mostra comincia con una galleria di cover di magazine degli Anni ‘50, periodo in cui Grace era passata da amata protagonista dei film di Hitchcock a principessa di Monaco. Foto di scena o artistiche; abiti di Christian Dior, Oleg Cassini, Balenciaga, Chanel fino al celebre abito da sposa in seta ecru; gioielli di Cartier e di Van Cleef & Arpels; borse naturalmente Hermès; locandine; contratti cinematografici; lettere scambiate con Alfred Hitchcock e Cary Grant, Jackie Kennedy e Maria Callas e filmati girati personalmente nei momenti importanti della vita privata. Un ritratto intimo dell’attrice americana divenuta una principessa icona di stile, nonché moglie e madre perfetta. La mostra è quindi un viaggio attraverso la vita pubblica e privata di Grace Kelly. La carriera dell’attrice statunitense inizia come indossatrice per poi proseguire nel campo del cinema; il suo primo film di successo è “Mezzogiorno di fuoco” dove interpreta la parte principale a fianco di Gary Cooper. Successivamente è la protagonista di tre film di Alfred Hitchcock: “Il delitto perfetto”, “La finestra sul cortile” e “Caccia al ladro”; Hitchcock conia per lei la definizione di “ghiaccio bollente”. Carriera brillantissima quella della Kelly, interrotta per volontà del marito, il principe Ranieri di Monaco, dopo un Premio Oscar come miglior attrice protagonista per “La ragazza di campagna”. L’abito con cui Grace Kelly si sposa nel 1956 entra subito nella storia: si tratta di un vestito antico di oltre centodieci metri di seta bianca e merletti, realizzato per un’antenata di Ranieri centoventicinque anni prima. Il velo è tempestato di migliaia di perle. Alle soglie del 2010, il mito di Grace Kelly non è mai tramontato e lo possiamo rivivere a Via del Corso fino al 28 febbraio.

, a cura di Daniela Bruzzone