Edilizia, il "silenzio-assenso" dopo 240 giorni

Gazzetta del Sud Messina Potrebbero non bastare più i "canonici" 120 giorni. Silenzio-assenso per avviare i lavori in edilizia – naturalmente semplifichiamo per ovvie esigenze giornalistiche –: sì, ma dopo 240 giorni. È quanto si prevede in un disegno di legge presentato ieri all'Ars dal sindaco Buzzanca, nella veste di deputato regionale. L'architettura generale e quella di riferimento. La legge regionale 17 del '94 all'articolo 2 bis prescrive che gli enti locali nell'ambito della propria autonomia istituiscono uno sportello unico. Qual è il compito dello sportello? Ricevere le denunce di inizio attività e domande per rilascio dei permessi a costruire e ogni atto di accesso in materia di attività edilizia. Ma anche certificati di agibilità nonché certificazioni attestanti le prescrizioni normative e le determinazioni provvedimentali a carattere urbanistico, paesaggistico, ambientale, edilizio e per qualsiasi altro provvedimento che produce interventi di trasformazione edilizia sul territorio. Lo sportello unico sovrintende ai rapporti tra i dipartimenti interni dell'amministrazione e il privato; acquisisce pareri rilasciati dai dipartimenti anche mediante conferenza dei servizi da convocarsi entro 30 giorni dal ricevimento di tutti gli elaborati integrativi eventualmente richiesti dagli uffici in fase di istruttoria e da completarsi entro i 30 giorni successivi. Dunque, questo l'iter. Ma cosa succede, dinamiche che non sfuggono agli addetti ai lavori, in particolare ai costruttori soliti muoversi con cautela e, a maggior ragione, a chi punta diritto alla speculazione. «Siamo di fronte a un percorso», spiega il sindaco Buzzanca, ma è fatto notorio, «che dal momento in cui si presenta la domanda a quando l'ente deve pronunciarsi passano quei 120 giorni trascorsi i quali scatta il cosiddetto silenzio assenso. Questa legge vige solo in Sicilia. Io invece auspico un percorso legislativo che imponga 240 giorni: con questo sistema evitiamo che il silenzio assenso poi porti al reale inizio di attività e quindi a una concessione di fatto senza che la stessa sia stata rilasciata». Fin qui la novità che l'Assemblea regionale dovrà vagliare. Ma c'è anche una novità in ambito locale. Molto rilevante, e che non necessita dei complessi passaggi politici palermitani. «Ho concordato con l'assessore all'Urbanistica, Corvaja», aggiunge Buzzanca, «di mandare in Consiglio un atto urgente attraverso il quale le costruzioni nelle cosiddette zone a rischio, al di là delle previsioni del piano paesaggistico, siano sospese per 6 mesi. Sia chiaro, noi non vogliamo che l'attività edilizia sia bloccata, ma lo scempio delle colline deve finire». (fr.ce.)

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/5/2010

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