Riceviamo dai geologi dell'Università di Napoli Valerio Buonomo e Franco Ortolani e da Umberto Spurio di Ischiameteo.com e pubblichiamo:
Dall’inizio del 2010 si stanno eseguendo ricerche e monitoraggio circa i movimenti verticali del mare
particolarmente accentuati che causano la sommersione, da parte dell’acqua marina, delle banchine basse di Ischia Porto in Riva Destra e Via Iasolino e della parte più bassa di via Tenente Mariano Amendola a Lipari. In particolare il sollevamento del livello marino determina la diretta sommersione della Riva Destra di Ischia; in via Iasolino e via Tenente Mariano Amendola l’allagamento è provocato dall’acqua marina che si incunea nelle caditoie, che normalmente servono ad evacuare in mare l’acqua piovana, invadendo le strade.
Dal 31 dicembre 2009 fino ad oggi gli allagamenti hanno raggiunto valori di alcune decine di cm causando seri inconvenienti alla circolazione e alle attività economiche.
Come evidenziammo subito, si tratta di zone confinanti con il mare, la cui quota non consente di ritenerle in sicurezza dal pericolo di parziale sommersione lenta, che devono essere oggetto di appropriati interventi tesi a renderle sempre fruibili.
Dall’inizio del 2011 il livello del Mediterraneo Centro-occidentale e dei mari italiani, come evidenziato dalla
rete mareografica nazionale e internazionale, è stato generalmente al di sotto dello zero idrometrico grazie a
generali condizioni di alta pressione atmosferica sull’area mediterranea.
Tra il 16 e il 19 febbraio del corrente anno una significativa perturbazione atmosferica è transitata sui mari italiani provocando un rapido abbassamento della pressione di circa 24 hPa; a Napoli, ad esempio, da 1023-1024 hPa del giorno 11 febbraio è scesa a 997 hPa il giorno 18 febbraio.
Contemporaneamente il livello marino massimo è aumentato di 42 cm passando da -17cm a +28cm rispetto allo zero idrometrico rilevato dal mareografo di Napoli della Rete Mareografica Nazionale.
Come è noto il ciclo lunare influisce sensibilmente sulle escursioni di marea come quelle verificatesi tra il 16
ed il 21 febbraio . Durante questo intervallo sono transitate due depressioni che hanno causato l’amplificazione del sollevamento del livello marino nel basso Tirreno.
Il sollevamento marino del giorno 18 è stato di 28 cm a Napoli mentre tra il 31 dicembre 2009 e l’1 gennaio
2010 il sollevamento fu di 50 cm . La ricerca sul fenomeno dell’acqua alta che si verifica ad Ischia in Via Iasolino e in Riva Destra ha evidenziato che durante il 2009 si sono verificate 87 invasioni delle banchine basse di Ischia Porto da parte
dell’acqua marina durante le alte maree. Durante il 2010 i fenomeni di acqua alta ad Ischia sono stati 135.
Le banchine basse di Ischia e la parte bassa di via Mariano Amendola di Lipari non sono in sicurezza ed i fenomeni di invasione da parte dell’acqua marina sono in aumento per cui è necessario eseguire adeguati interventi strutturali che possono prevedere sistemazioni definitive quali il sollevamento artificiale del piano campagna con l’adeguamento strutturale degli edifici e dei sottoservizi e interventi transitori che
garantiscano l’isolamento dal mare durante le fasi di acqua alta e l’evacuazione dell’acqua di ruscellamento ed eventualmente di falda durante i periodi in cui si verificano eventi piovosi.
Il monitoraggio del livello marino lungo i mari italiani e del Mediterraneo consente di individuare i periodi di breve e lunga durata nell’ambito dei quali il sollevamento generale dei livello dei mari italiani può accentuare l’ulteriore incremento verticale anche in sinergia con il ciclo lunare ed il transito delle perturbazioni. La ricerca ha evidenziato che il sollevamento eccezionale prolungato del livello marino dei mari italiani è prevedibile e visualizzabile su carte tematiche in tempo reale come pure sono prevedibili eventuali fenomeni concomitanti quali gli effetti del ciclo lunare, del transito di significative perturbazioni atmosferiche, delle forti mareggiate e degli eventi
piovosi in bacini idrografici.
I risultati finora conseguiti hanno consentito di rilevare e confermare una dipendenza diretta tra oscillazioni
verticali del livello marino e variazioni della pressione atmosferica a livello mediterraneo e locale. Non vanno
trascurate le forti variazioni di pressione atmosferica tra l’area Mediterranea e l’Oceano Atlantico orientale in
corrispondenza dello stretto di Gibilterra. Certamente i fenomeni sembrano amplificati rispetto a quanto si
verificava nelle decine di anni precedenti. Sembra esserci una relazione tra i cambiamenti climatico ambientali globali e le oscillazioni verticali eccezionali del livello marino testimoniato dai mareografi. Probabilmente l’eccezionale oscillazione verticale lenta del livello del Mare Mediterraneo è il risultato di
modificazioni in via di accentuazione nelle acque marine e nell’atmosfera.
Si sta approfondendo la ricerca per verificare se il particolare riscaldamento dell’acqua marina verificatosi da alcuni anni ed in particolare durante il 2009 e le condizioni meteorologiche degli ultimi anni stiano forzando una riorganizzazione dei potenti flussi di acqua marina che interessano i mari italiani. è evidente che il fenomeno dell’acqua alta eccezionale nel mare Tirreno (alcune decine di centimetri di sollevamento tra
Ischia Porto e Ischia Ponte) per periodi di lunga durata deve essere forzato da una causa persistente di lunga durata non inquadrabile nella variabilità delle maree e meteorologica che sono di breve durata.
Certamente il fenomeno richiede una indagine internazionale perché i cambiamenti lenti ma significativi, pur non essendo catastrofici, possono avere impatti importanti sull’intera economia delle nazioni che si affacciano sul Mediterraneo.
Valerio Buonomo, Geologo c/o Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio
Franco Ortolani, Ordinario di Geologia, Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio,
Università di Napoli Federico II
Umberto Spurio, Ischiameteo.com
22 febbraio 2011
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 2/25/2011
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